di Pino Cabras – da 3D, inserto di «Terra».
Tratto da 3D, inserto di «Terra», 23 ottobre 2010.
di Pino Cabras – da 3D, inserto di «Terra».
par reopen911.info.
di Kurt Nimmo - Infowars.com.
Traduzione a cura di Pino Cabras per Megachip.
La settimana scorsa i funzionari USA dichiaravano che c’era ancora una minaccia proveniente da indimostrati terroristi in Europa, mentre la polizia di New York conduceva un’esercitazione che simulava un attacco “stile Mumbai” contro i civili nel distretto finanziario di Manhattan. Il capo dell’antiterrorismo al Dipartimento di Stato ha esposto ai giornalisti a Londra un allarme per i viaggiatori emanato il 3 ottobre che consigliava a chi viaggiava in Europa che un "assalto in stile Mumbai" su obiettivi civili, poteva essere imminente, o forse no.
Sabato scorso, funzionari federali hanno ammesso che l’uomo d'affari statunitense David Coleman Headley, che si presume abbia confessato di essere un reclutatore di terroristi in relazione agli attentati di Mumbai del 2008, lavorava come informatore della DEA, mentre si esercitava con i terroristi in Pakistan.
«I funzionari federali, che parlavano solo in sottofondo per la delicatezza del caso Headley, hanno dichiarato inoltre di sospettare un legame tra Headley e le figure di al-Qa‛ida le cui attività hanno suscitato recenti minacce terroristiche contro l'Europa», riferisce Pro Publica, un’agenzia on line non-profit indipendente che produce giornalismo investigativo.
Venerdì scorso, Pro Publica ha riferito che l'FBI era stata messa in guardia in merito ai legami terroristici di Headley ben tre anni prima che gli attentati di Mumbai avessero luogo.
Headley, tuttavia, non è stato arrestato fino a 11 mesi dopo l'attacco. «Dopo che Headley è stato arrestato nel 2005 per una lite domestica a New York, la moglie ha raccontato agli investigatori federali il suo duraturo coinvolgimento con il gruppo terroristico Lashkar-i-Taiba e i suoi estensivi programmi di formazione nei campi pakistani», scrive Sebastian Rotella. «Ha anche loro riferito che si era vantato di essere un informatore pagato dagli Stati Uniti, mentre era in corso la formazione terroristica».
Lashkar-i-Taiba è stata programmata per operazioni occulte. Si tratta di una creazione dell'Inter-Services Intelligence, o ISI, i servizi pakistani, e «riceve considerevoli risorse finanziarie e materiali nonché altre forme di assistenza da parte del governo del Pakistan, indirizzate in primo luogo attraverso l'ISI. L'ISI è la principale fonte di finanziamento di Lashkar-i-Taiba. E anche l'Arabia Saudita alimenta la provvista dei fondi», secondo il South Asia Terrorism Portal.
Lashkar-e-Taiba ha inoltre avuto un ruolo nella campagna bosniaca organizzata dall’ISI contro i serbi, che era diretta dalla CIA e dai servizi segreti britannici.
Lashkar è l'ala militare del Markaz Dawat wal Irshad, collegato all’Ahl-e Hadith pakistano, un gruppo con stretti legami di affiliazione ai wahabiti sauditi. Markaz è stata fondata nel 1986 da due professori universitari pakistani assistiti da Abdullah Azzam, uno stretto collaboratore di Osama bin Laden. Azzam è stato "arruolato" da parte della CIA per guidare gruppi islamici a Peshawar e poi come intermediario tra i Mujāhidīn afghani.
La notizia della connessione di Headley all’intelligence non è una novità. Nel 2009 è stato riferito che egli poteva «essere stato un agente sotto copertura degli Stati Uniti diventato una canaglia», secondo il «Times of India».
Durante le sue operazioni e contatti in India, Headley si è presentato spesso come un agente della CIA.
David Headley è stato menzionato in un rapporto sul terrorismo interno redatto da Tom Kean, Lee Hamilton, e dall’istituto bipartisan con sede a Washington National Security Preparedness Group.
Kean e Hamilton si erano a suo tempo sforzati di concentrare la colpa per gli attentati dell'11 settembre 2001 a carico di musulmani cavernicoli. «La leadership dei gruppi islamici radicali, tra cui al-Qa‛ida, si è americanizzata attraverso figure come il chierico radicale Anwar al-Awlaki, cresciuto in New Mexico, e David Headley da Chicago, che ha contribuito a pianificare gli attacchi terroristici a Mumbai del 2008», ha riferito il «New York Post» in occasione del nono anniversario dell'11 settembre.
In effetti il terrorismo è diventato "americanizzato", perché in realtà gran parte del terrorismo islamico è una creazione dell'intelligence USA, britannica e israeliana, con l'aiuto di partner gregari come la Germania.
Nel 1997, Headley, alias Daood Sayed Gilani, un condannato per traffico di droga, è stato strappato via dalla prigione dalla DEA e spedito in Pakistan per condurre operazioni di sorveglianza sotto copertura per conto della Drug Enforcement Administration. Nel 2002 e tre volte nel 2003, ha frequentato campi di addestramento in Pakistan di Lashkar-e-Taiba, l’organizzazione creata e finanziata dall’ISI e dai sauditi.
L'FBI era ben consapevole di tutto ciò. Secondo il rapporto di Pro Publica, non solo la moglie di Headley ha raccontato all'FBI che suo marito era un militante attivo di Lashkar-e-Taiba, ma anche che si era a lungo esercitato nei suoi campi pakistani e aveva anche fatto acquisti per visori notturni e altri apparecchi.
Ancora una volta ci verrà detto che tutto questo è stato un «fallimento dell'intelligence» e che Headley ha violato i patti per essere stato radicalizzato da parte di terroristi pakistani.
A questo punto, però, non ci viene detto più di nulla. I grandi media, con la notevole eccezione del «New York Times» e dell'Associated Press, non riportano questa storia. È appena un puntino sullo schermo radar dei grandi organi di comunicazione. La minaccia terroristica europea, ovviamente fraudolenta, ha ricevuto molta più copertura, anche se non vi è assolutamente alcuna prova che dei terroristi avessero intenzione di fare alcunché in Europa o altrove, men che meno negli Stati Uniti.
Di quante altre prove abbiamo bisogno? David Headley stava ovviamente lavorando per il governo degli Stati Uniti ed è stato "radicalizzato" e formato da un gruppo che i documenti indicano come CIA-ISI con collegamenti con i sauditi e il wahhabismo.
La CIA non tenta più nemmeno di coprire le proprie tracce, quando manovra il terrorismo "falso" e i gruppi terroristici. Cinque minuti con un motore di ricerca in internet bastano a produrre informazioni sufficienti a dimostrare il fatto che i governi ingegnerizzano il terrorismo e i terroristi.
I governi usano abitualmente il terrore sintetico per mandare avanti i loro programmi in agenda. È tutto alla luce del sole e ci si presenta di fronte. Ma non aspettatevi che il «New York Times» o la CNN colleghino i puntini. Sottolineare l'ovvio, si sa, è un lavoro per teorici della cospirazione…
Fonte: http://www.infowars.com/mumbai-terror-suspect-worked-for-u-s-government/.
Le informazioni non divulgate del MI5 e di Scotland Yard
di Steve Watson - PrisonPlanet.com.
Traduzione per Megachip a cura di Cipriano Tulli e Pino Cabras.
A oltre cinque anni dagli attentati dinamitardi del 7 Luglio 2005, un’inchiesta ordinata per investigare su di essi ha dichiarato sin dal primo giorno che qualsiasi deviazione dalla versione ufficiale degli eventi non ha alcuna base di prove. Hugo Keith avvocato della corona, consulente della commissione d’inchiesta, ha respinto qualsiasi ipotesi che le agenzie di intelligence inglesi fossero a conoscenza del complotto, o che qualcun altro, oltre ai quattro noti attentatori, fosse coinvolto.
Come «riferito dall’«Independent» di Londra, Keith ha dichiarato: «Non c’è affatto alcuna prova fra quanto abbiamo preso visione che indichi che gli attentatori siano stati ingannati in qualche modo o che non sapessero che sarebbero morti, o addirittura per assurdo che non sapessero affatto che stessero trasportando degli esplosivi.»
Il consulente ha affermato che si è sentito costretto a definire “cospirazionisti” coloro che hanno scritto alla squadra d’inchiesta «al fine di smontare i miti sugli attentati».
«C’è, crediamo, il pericolo che il prolungarsi di tali illazioni potrebbe causare inutili angosce alle famiglie e contemporaneamente distrarre l’attenzione dai fatti che abbiamo identificato come meritevoli di ulteriori indagini» ha aggiunto Keith.
Non c’è stata alcuna menzione del quasi impossibile fatto secondo cui una società di vigilanza sui disastri stesse conducendo esercitazioni su attentati alla metropolitana in luoghi e tempi esattamente coincidenti con quelli dei veri attentati del 7 Luglio.
Non c’è stata menzione del fatto che dei notabili stranieri, come Benjamin Netanyahu, fossero già a conoscenza del fatto che sarebbero avvenuti degli attentati, così come Scotland Yard.
Non c’è stata menzione del fatto che l’uomo che è stato inizialmente indiziato quale ideologo degli attacchi fosse una risorsa del MI6, come evidenziato da analisti statunitensi del fenomeno terroristico.
Non c’era neanche una menzione contestuale di precedenti storici su attentati dinamitardi “sotto falsa bandiera” orditi dai governi, come l’ormai ampiamente riconosciuta “Operazione Gladio”.
Naturalmente, questo non è il motivo per cui è stata avviata l’inchiesta. Funzionerà, per i prossimi cinque mesi, per confermare la versione ufficiale degli eventi.
Sia il MI5 sia la Metropolitan Police hanno assicurato che le informazioni da loro ritenute sensibili verranno tenute segrete.
«The Independent» riferisce:
«L’MI5 ha proposto che il medico legale, Lady Justice Hallett, acceda privatamente all’ascolto di materiale classificato ad alto livello di segretezza. E Scotland Yard ha chiesto che alcune delle immagini e dei filmati registrati dopo gli attentati siano inaccessibili al pubblico perché i funzionari temono che possano essere usati come propaganda da parte degli estremisti».
L’inchiesta non ha neanche una giuria.
Tutto questo suona come un processo indipendente e trasparente o come l’ennesimo insabbiamento?
Fonte: http://www.prisonplanet.com/77-investigation-day-one-all-conspiracy-theories-have-no-basis.html.
Lunedì, 11 Ottobre 2010
L’attivista per i diritti umani e scrittore Vittorio Arrigoni risponde in un video-messaggio da Gaza alle dichiarazioni di Roberto Saviano rilasciate durante la manifestazione di Roma «Per la verità, per Israele», partecipata da una rappresentanza bipartisan della Casta politica italiana e organizzata dai “Friends of Israel”, un’emanazione neocon che appoggia l’oltranzismo di Netanyahu e Liebermann.
Il messaggio è stato pubblicato anche su Megachip: QUI.
Via da Kabul, dove è sempre strage
Era il titolo di un mio articolo di un anno fa, dopo una strage di sei soldati italiani. Lo rileggo e mi sento condannato a trovarlo ancora attualissimo. Oggi la cosa nuova è che il ministro La Russa vuole fare bombardamenti aerei e che Fassino (PD) non gli dice di no. Sappiamo già ora la responsabilità politica anche delle prossime stragi.
Pino Cabras
di Paul Joseph Watson - PrisonPlanet.com.
Traduzione a cura di Cipriano Tulli per Megachip: QUI.
di Pino Cabras – da Megachip.
Tante questioni che i nostri media lasciano irrisolte, trovano qui, grazie alla penna acuminata di Giulietto Chiesa e Pino Cabras, una luce nuova. Se non rasserenante, almeno molto chiara: sullo sfondo di una guerra globale per il momento a (relativamente) bassa intensità, il ruolo degli Stati Uniti di Obama – oramai non diverso dai predecessori, e in fondo espressione più correct degli stessi interessi reali – è quello di un impero al declino, gravato dall’immenso debito, dallo svuotamento della democrazia e dalla feroce concorrenza internazionale, che tuttavia dovrà vender cara la pelle. Il più cara possibile: e a pagare potremmo essere tutti noi